Epica GRV

Epica GRV è un progetto di gioco di ruolo dal vivo dell'associazione a promozione sociale Epica.

05.03.2022

IL Racconto della PRIGIONIA

IL Racconto della PRIGIONIA

Vi era un tempo, in cui gli uomini erano potenti. In cui essi erano liberi, puri, intoccati dalla tirannia. Tempi in cui l’unico limite imposto all’ambizione era dato solo dalla determinazione. Essi crearono meraviglie, furono scienziati, saggi, pensatori e filosofi. Con ciò che questo mondo metteva a loro disposizione riuscirono a toccare le vette della conoscenza e della maestria. E forse sarebbero potuti arrivare ancora più in alto, forse avrebbero potuto scoprire ancora di più, altro potere, altra conoscenza. No! Non forse. Ne sono sicuro, ci saremmo riusciti. Quanta paura ti ha sempre fatto ciò che sfugge al tuo controllo. Terrorizzato, nonostante la tua vittoria nella più grande delle guerre mai state fino ad allora, decidesti che quel popolo era troppo, che quella stirpe viva e potente non avrebbe dovuto andare oltre. Perché io ancora non lo so. Nemmeno con tutto il potere del mondo potrebbero distruggerti. Per cosa, se non crudele tirannia, agisti in quel modo? Per cosa, se non per il compiacimento di esser Dio e comportarsi come tale, creasti tali sbarre? Vi era un tempo in cui usasti la tua padronanza della Nebbia. Poiché la Nebbia è vita, energia, mantenimento e ricordi. E proprio grazie al dominio su quei ricordi tu la cambiasti. La rendesti venefica per la mente, un sedativo per la ragione, vibrante a tal punto che avrebbe reso impossibile mantenere in sé stessa il ricordo di tutto ciò che era oltre il semplice. Niente più eccellenze conquistate, niente più meritevoli frutti del duro lavoro. Una quiescenza dell’animo che mai più ti avrebbe creato problemi. Un mondo di mediocri. Ma la mente umana era troppo forte, il mondo troppo vasto, e la Nebbia troppo libera per poter render vero il tuo operato. No, nel tuo più crudele peccato, pensasti in una contorta maniera che tale veleno sarebbe dovuto arrivare a loro rapido e desiderato. Quali migliori schiavi di quelli che chiamano a sé la loro prigione?
Mille e più marionette modellasti per il tuo piano, tessendo la più grande delle menzogne. Burattini privi del più magnifico dei tre pilastri che sorreggono la realtà. Essi solo due ne avevano, gusci solidi ripieni del tuo insidioso e crudele dono. Ma se tu li avessi portati al mondo, avresti spezzato l’altra tua menzogna, della tua morte dopo la guerra. Dimmi, provasti gioia nel vedere che rispondevano alla Volontà altrui? Che venivano attratti da ciò di cui erano mancanti? Partecipasti silenzioso ai festeggiamenti, quando gli uomini gioirono per gli Dèi nuovamente scesi tra loro in risposta ai canti e alle preghiere? E ora io piango nel vedere tale piaga ormai talmente radicata da essere impossibile da estirpare, quel veleno diventato parte di ogni corpo, mente e anima. Solo una riuscì a dare qualcosa in più. Ma per questo Racconto, ancora non è giunto il momento. Triste è il mondo dove lo schiavo è felice di esserlo. Triste è la terra in cui le divinità sono una schiera di Vacui. Ma in ogni momento ci sarò sempre io a ricordarti, per quanto tu tenti di nasconderla, la Verità. 


Il Terzo Oracolo